Pratico, elegante e di moda da più di sessant’anni, il Pixie Cut è l’acconciatura delle donne che amano portare i capelli corti, ma non vogliono rinunciare a essere femminili.
La forma asimmetrica che scopre maliziosamente il collo e la nuca e incornicia il volto, infatti, lo rende un taglio sbarazzino e sexy.
Se non lo conoscete e vi incuriosisce o se sapete che cos’è e vi chiedete se possa starvi bene, leggete qui!
Che cos’è il Pixie Cut
Il Pixie Cut (letteralmente “taglio folletto”) nasce nel 1953 come rivisitazione del classico Bob o Caschetto, quando Audrey Hepburn lo sfoggia nel film Vacanze Romane, e diventa un cult con un proprio stile ben definito a partire dagli anni ’60, grazie alla supermodella, attrice e cantante inglese Twiggy Lawson.
La forma classica presenta capelli scalati, corti dietro e ai lati della testa e più lunghi alla sommità, con frangetta o ciuffo laterale, ma non mancano le varianti.
Mia Farrow, in Rosemary’s Baby, ha reso celebre la versione geometrica, caratterizzata da una chioma con contorno netto a incorniciare il volto e valorizzare lo sguardo, mentre più di recente le attrici Kaley Cuoco e Michelle Williams hanno portato in auge una variante naturale, con ciocche sfilate e “spettinate” ad arte.
Un’ulteriore forma, che si colloca a metà tra le due precedenti, è rappresentata dal taglio di media lunghezza con ciocche sfoltite in obliquo sfoggiato da Gwyneth Paltrow in Sliding Doors.
A chi sta bene il Pixie Cut
Il Pixie Cut tenta moltissime donne, ma in tante rinunciano a sceglierlo per il timore di non stare bene. In realtà, è un taglio di capelli corti che non presenta particolari controindicazioni e che può essere portato da tutte, a patto di osservare alcune regole.
La principale discriminante è rappresentata dalla forma del viso.
Chi possiede un volto ovale con tratti regolari può optare indifferentemente per la versione “classica” piuttosto che per un’altra, a seconda del proprio stile e dei propri gusti.
Se il viso è allungato o squadrato, invece, il taglio deve riproporzionare i lineamenti e armonizzare l’insieme. Nel primo caso, dunque, va preferito un Pixie Cut “naturale”, non troppo attaccato alla testa e con ciocche leggere ai lati e sulla nuca, mentre nel secondo l’ideale è la versione con ciocche sfoltite in obliquo.
Per la stessa ragione, quando il volto è tondo, il taglio più adatto è geometrico, eventualmente con una basetta grafica.
Il Pixie Cut, infine, può essere adottato anche da chi ha i capelli mossi e ricci, a meno che non siano molto sottili. In questo caso, infatti, il rischio effetto crespo è elevatissimo.
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